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Il 18 maggio del 1901 il più celebre e temuto degli anarchici italiani, Errico Malatesta, all'epoca esiliato a Londra, inviò a un destinatario ignoto una misteriosa lettera, densa di contenuti che alludevano a macchinazioni rivoluzionarie in Italia. La lettera fu intercettata dai servizi segreti del Ministero dell'Interno, presieduto da Giovanni Giolitti. A meno di un anno da quando, in una calda serata di luglio, un giovane anarchico venuto dall'America, Gaetano Bresci, aveva assassinato il Re d'Italia, lo spettro anarchico tornava a incombere sulla Penisola e, complici le politiche di uno Stato autoritario e repressivo, rischiava di trovare l'appoggio determinante di un popolo sempre più esasperato. In questo humus storico-politico germoglia e si sviluppa l'intreccio di eventi che fa da sfondo alla missiva di Malatesta. Per la prima volta, grazie a una serie di documenti inediti, vengono identificati i personaggi chiave della lettera e viene fatta luce su un appassionante intrigo d'inizio '900.